“…proseguiamo
nella scoperta
delle arti e dei mestieri
del medioevo…”
In occasione del Festival del Medioevo torneranno gli WorkShop organizzati dall’Associazione Corsa all’Anello.
I laboratori, tenuti da docenti di alto livello, saranno quattro: sartoria storica, teatro medievale, cornamusa e danza medievale.
L’organizzazione dei workshop, iniziata in occasione del Festival delle Arti del Medioevo e proseguita con Primo e Secondo Aevo, è il concretizzarsi di un’idea molto più ampia che vuole mettere Narni al centro del mondo delle ricostruzioni storiche, grazie all’Università del Medioevo Ricostruito che vede nei laboratori l’avvio di un importante progetto che proseguirà nel tempo.\
Sartoria Storica
Docente Sara Piccolo Paci
Sabato 2 Settembre
10:00 – 18:00 – Palazzo dei Priori
Laboratorio di Sartoria Storica “Dalla terra al cielo – cuffie, cappucci, veli e cappelli: copricapo tardo trecenteschi da uomo e da donna”
Programma:
10:00 – 13:00 ~ Palazzo dei Priori – Sala Ex-Refettorio: introduzione all’argomento
13:00 – 14:00 ~ pausa
14:00 – 18:00 ~ Palazzo dei Priori – Sede Associazione Corsa all’Anello: workshop sartoriale
“Il Trecento è il grande secolo del cappuccio: declinato in mille varianti è indossato però con sfumature e significati molto diversi, di cui non sempre siamo oggi consapevoli. Il Trecento vede anche moltissimi altri modi di ornare la testa, sia per gli uomini come per le donne, che includono cappelli, berrette e velami di vario genere.
Il copricapo, nelle sue diverse accezioni di cappello e acconciatura, costituisce uno dei più caratteristici e distintivi elementi dell’abbigliamento umano, in ogni epoca e luogo. Forse per questo risulta difficile tracciarne con precisione varianti, limiti e significati. Inoltre, esso risponde a regole tanto globali e generali quanto specifiche e particolari.
Tra XIII e XVI secolo, il copricapo – cappello, velo, copricapo rigido o morbido o acconciatura – diventa un’espressione molto specifica dello status sociale di ciascuno, in grado di esprimere anche notevoli sottigliezze di significato, tra cui il genere, l’età, il rango, l’appartenenza etnica e religiosa, lo status coniugale, le provenienze e molto altro. Poiché nel costo globale dell’abbigliamento il copricapo costava meno di altri elementi – come una giubba o una veste – consentiva ai contemporanei di dedurre una serie di informazioni, anche complesse, che potevano variare anche velocemente. I copricapi, al pari di altri elementi tessili e d’abbigliamento, rivelano poi interessanti reti di influenze e relazioni tra paesi lontani, sia dal punto di vista economico – nell’acquisto e nella vendita dei materiali necessari, come le pellicce, le tinture, le fibre – come da quello formale e strutturale – alcune tipologie paiono derivare da forme di paesi lontani ed esotici, e vengono ad adattarsi al sistema di vita occidentale introducendo mode e rappresentazioni che non sono mai ‘casuali’. Infine, non tutti avevano diritto a portare un cappello: ad esempio, per le donne di condizione servile ogni copricapo era vietato tranne la cuffia, le bende o semplici veli di lino, sotto pene severe.
Nel workshop cercheremo di capire chi indossava cosa e proveremo a realizzare uno o più copricapi, facendo attenzione alle forme, ai materiali, ai significati di ciascuno.”
Teatro Medievale
Docente Andrea Mengaroni
Domenica 3 Settembre
“Sora nostra Matre Terra”
laboratorio di teatro medievale finalizzato alla realizzazione di uno spettacolo avente per tema la terra a cura di Andrea Mengaroni (max 20 partecipanti)
Programma:
16,00 – 17,00 – Atrio Palazzo Comunale
17,15 – 19,00 – Chiostro di Sant’Agostino – Ala diruta (in costume)
Sarà diviso in due parti: Una parte teorica, in cui si affronterà la figura dell’attore. Ci concentreremo sul verso e la metrica e nella quale ci si soffermerà in un lavoro sullo spazio, sul corpo come “foglio Bianco”, sulla voce (l’importanza della maschera e la respirazione diaframmatica), sulla fantasia (il “gioco del far Finta”) per arrivare alla recitazione più propriamente di piazza, all’importanza della contestualizzazione, e concludere con la recitazione tipica della Commedia dell’Arte. Una parte pratica. Ci concentreremo sul testo “de Aqua loquendo” per la realizzazione dello spettacolo finale, che vedrà coinvolti insieme i 5 laboratori di: Danza, Cucina, Costume, Cornamusa, Teatro.
Andrea Mengaroni, da 25 anni giullare Silvestro, attore e regista, insegnante di teatro (dal 2009 per i bambini e i ragazzi delle scuole di ogni ordine e grado e dal 2015 insegnante di teatro presso l’UNITRE di Narni) si è formato teatralmente alla scuola di Gastone Moschin. Fondamentali nel suo percorso artistico gli insegnamenti di Beppe Chierici, Giovanni Pampiglione, Corrado Sorbara, Mico Cundari e Marzia Ubaldi, oltre alle collaborazioni con Augusto Zucchi e Rosario Galli. Dopo aver fatto parte per diversi anni della compagnia teatrale di Perugia “Occhi sul Mondo” si dedica al teatro di piazza, esibendosi in Italia e all’estero, sia nella duplice veste di “Giullare Silvestro” o “Fra Ginepro de Lavigna…peregrino a campostela”, con pantomime, monologhi in versi e improvvisazioni, sia portando in scena dei veri e propri spettacoli alla maniera dei giullari bassomedievali, scritti diretti e interpretati, tra gli altri: “Versi d’Amori Diversi”, “Giullare Silvestro e Carlo Magno”, “Io, Francesco e Giotto”, “giullare Silvestro e Leo da Vinci”, “giullare Silvestro e le avventure di Cinta”. Nel 2021 in occasione dei settecento anni dalla morte di Dante ha diretto e interpretato il filmato “Dante700 – Inferno” (youTube), il video realizzato in collaborazione con la Corsa all’anello di Narni, con ODLI Miami - USA (Organizzazione Diffusione Lingua Italiana) e il Consolato d’Italia a Miami, è stato diffuso nelle scuole e nelle università della circoscrizione consolare di Miami in cui si insegna italiano, affinché possa essere utilizzato a scopo didattico e possa valorizzare la ricca e multiforme cultura italiana. Ultimo lavoro messo in scena, frutto del laboratorio teatrale “il giullare dall’Insipiens all’Arlecchino”, alla maniera dei giullari è lo spettacolo “Pro Tutelanda Salus”.
Andrea Mengaroni
Cornamuse
Docente Matteo Nardella
Sabato 2 Settembre
Chiostro di Sant’Agostino, ore 10:00/13:00 “ …quae vulgo dicitur ‘Barbara’ ”
Laboratorio aperto di Cornamusa in costume (max 8 partecipanti)
L’unico trattato musicale medievale a menzionare la Cornamusa la descrive così, in maniera frammentaria ed enigmatica, lasciando spazio ad allusioni sul carattere aggressivo dello strumento. L’iconografia e l’arte restituiscono invece un’immagine più nitida della Cornamusa, uno strumento molto diffuso fin dal XIII secolo in tutta Europa: dalle raffigurazioni ornate e raffinate dei cori angelici alle scene di danze e banchetti. Fra tutti gli strumenti la cornamusa sa collocarsi nell’immaginario dell’uomo e dell’artista medievale con grande potenza evocativa e diventa il simbolo ed il mezzo espressivo per restituire scenari bucolici ed agresti: i pastorelli delle Natività sono spesso raffigurati intenti nel suonare questo strumento. Il suono esplosivo e deciso dello strumento fa sì che possa essere considerato parte degli strumenti di “Alta Cappella”, ovvero quell’ensemble con pifferi e trombe dritte dai suoni “alti”, come descritto da Tinctoris, che allietarono la vita cortese del medioevo e del primo rinascimento. Il corso di Cornamusa sarà basato sullo studio della tecnica dello strumento, in base alle necessità e al livello degli studenti. Le danze monodiche del repertorio medievale europeo, dai saltarelli ai balli di Domenico da Piacenza, i conductus ed i brani processionali di musica spagnola, verranno affrontati durante il corso. Le lezioni saranno articolate tra momenti di pratica individuale per perfezionare il controllo dello strumento e di musica di insieme, cercando di sperimentare in gruppo tra eterofonia e forme di polifonia “rustica”.
Matteo Nardella di Bevagna (Pg), si avvicina alla musica frequentando la scuola di musica comunale e la Banda Città di Bevagna. Ha studiato clarinetto con Natalia Benedetti e presso il Conservatorio Morlacchi di Perugia ha frequentato i corsi pre accademici con il professor Luca Saracca; contemporaneamente ha proseguito gli studi di musica medievale con Daniele Bernardini seguendo per diversi anni le masterclass di Alta Cappella e musica d’insieme del Centro Studi Europeo di Musica Medievale “Adolfo Broegg” di Spello. Consegue la Laurea triennale ed il Master di specializzazione in Alta Cappella a Basilea alla Schola Cantorum Basiliensis con Ian Harrison, frequentando le classi di Crawford Young e Veronique Daniels; ha seguito le classi di perfezionamento di Marc Lewon, Baptiste Romain, Ken Zuckerman, Corina Marti e Katarina Livljanić. Suona bombarda, flauto doppio, flauto e tamburo, cornamuse, canto. Si esibisce in concerti di musica medievale e rinascimentale in Italia e all’estero. Fondatore dell’Ensemble MusiCanti Potestatis, collabora stabilmente con l’ensemble Aquila Altera, l’Ensemble Laus Veris e L’Ensemble Micrologus.
Matteo Nardella
Danza Medievale
Docente Maria Cristina Esposito
Domenica 3 Settembre
11:30 – 16:30 “Con festevole & onesto danzare”
Laboratorio di danza antica (max 60 partecipanti)
Programma:
11:30 – 13:30 ~ Largo San Francesco, Danze antiche
13:30 – 14:30 ~ pausa
14:30 – 16:30 ~ Chiostro Sant’Agostino – Ala Diruta (in costume) Danze antiche
L’idea dell’acqua è sottesa alla stessa origine fisiologica della danza, che diventa rivelazione (secondo la speculazione neoplatonica su cui poggia l’impianto teorico di Guglielmo Ebreo) di “movimenti spiritali interiori”, ovvero del rapporto armonico tra microcosmo umano e macrocosmo celeste. In questa visione la musica agisce terapeuticamente sugli umori corporei – sangue, flemma, bile gialla, bile nera, secondo la teoria umorale greca alla base dei quattro temperamenti – consegnando il
danzatore allo stato di sanità e armonia di cui la danza è espressione.
PROGRAMMA:
- I quattro temperamenti.
- Tecnica, stile e repertorio dai trattati di Domenico da Piacenza e Guglielmo Ebreo.
- Laboratorio e restituzione.
Laureata con lode in Letteratura greca con una tesi sugli schèmata di danza, dopo la formazione all'Accademia Nazionale di Danza di Roma ha approfondito lo studio delle pratiche e degli stili della danza rinascimentale e barocca, concentrando la ricerca sul rapporto tra pensiero classico e trattatistica di danza del Rinascimento. Già coordinatrice del Laboratorio di Danza al Teatro Marrucino di Chieti (1998- 2006), ha firmato coreografie e movimenti di scena per l’opera (Monteverdi, Cherubini, Mozart, Donizetti, Boito, Stravinskij). Socia dell’AIRDanza/Associazione Italiana per la Ricerca sulla Danza, ha preso parte a Convegni internazionali sulla ricerca in danza (Università di Valladolid, Spagna; Clermont- Ferrand, Francia; Accademia Nazionale di Danza; Teatro La Fenice; International Historical Dance Symposium, Germania) pubblicando per le edizioni Franco Angeli, Rivista Abruzzese, Besa, Aracne, ABE Editore, LED, Dell’Orso, Carabba. Ha collaborato con i Conservatori di musica di Pescara e L’Aquila, con l’Istituto Nazionale Tostiano, i Licei Coreutici di Teramo e Chieti, con vari Enti e formazioni di musica antica per la pratica e la divulgazione del repertorio di danza storica dei secc. XV- XIX. Ha coordinato la Giornata di Studi Ovidio e l'immaginario poetico nelle arti occidentali per il Bimillenario della morte di Ovidio (Sulmona, 2017) e collaborato alle Giornate di Studi Musicali Abruzzesi (Vasto 2017; Teramo 2022) promosse dalla rete ABM/Abruzzo Beni Musicali. Collabora in qualità stakeholder col DAMS/Scienze della Comunicazione dell’Università di Teramo e nel 2020/21 è stata consulente per la danza del GO Abruzzo Festival. E’ presidente dell’Associazione “Licita Scientia. Corpi Segni Scritture”, per il cui Ensemble di danza antica cura ricostruzioni coreografiche e coreografie in stile.
Maria Cristina Esposito